È difficile mettere in parole tutte le emozioni di questo incredibile weekend a Barcellona, l’ultimo GP della stagione. Un weekend iniziato con il cuore vicino alle popolazioni colpite dall’alluvione, reso ancora più speciale dal calore straordinario dei tifosi che sono accorsi al circuito per questa gara di solidarietà.
Ma il momento più intenso è stato senza dubbio il saluto alla mia squadra. Una squadra che non è stata solo il mio team, ma la mia famiglia negli ultimi cinque anni. Dal Moto2 alla MotoGP, mi hanno accompagnato in un percorso straordinario fatto di sfide, vittorie, momenti difficili e crescita continua. Ho voluto dedicare a loro il casco per questa gara, portando le loro dediche con me, sopra ogni curva, in ogni sorpasso.
In gara ho provato a tenere a bada le emozioni, ma erano troppo forti. La gara? Non è andata male, decente direi, ma ho dato tutto. Prima ho finito la gomma davanti, poi quella dietro, e negli ultimi dieci giri ho lottato per rimanere in piedi. E alla fine, c’è stata una gran bagarre con Pedro (Acosta ndr).
Questo anno è stato complicato, sì, ma anche profondamente significativo. Non abbiamo mai mollato, mai smesso di crederci. Ho imparato tanto, sono cresciuto come pilota e come persona, e tanto di questo lo devo a loro: la mia squadra. Li porterò sempre nel cuore, con infinita gratitudine.
Adesso è tempo di guardare avanti. Una nuova avventura mi aspetta, in sella a una moto ufficiale: il sogno di ogni pilota. E sono pronto a dare tutto, con la stessa passione e dedizione che mi hanno portato fin qui.
Grazie a tutti voi per il supporto, per essere sempre con me, in pista e fuori. Ci vediamo presto, perché il meglio deve ancora venire!