Cadere all’ultima curva fa parte del gioco. E’ già successo e può capitare, ma fa male, soprattutto a mente fredda, quando pensi all’occasione persa.
Fino all’ultimo giro era andato tutto bene. Ci siamo presentati a Buriam carichi dalla rimonta di Aragon e in un tracciato nuovo, dove però ci siamo adattati subito bene.
Nelle libere riesco sempre a tenere un buon passo e finalmente nelle qualifiche riesco a beccare davvero un giro eccezionale. Nel time attack decisivo infatti il mio capo meccanico mi fa uscire con un timing perfetto. A metà del giro buono vedo davanti a me altri piloti e penso che non riuscirò a prenderli e sfruttare la scia, ma giro davvero forte e nelle ultime curve riesco ad agganciarli e a conquistare una gran POLE.
Nel warm up confermo di avere un passo buono, ma so che la pista non è molto selettiva e il gruppone resterà compatto fino alla fine.
Ed infatti, nonostante una bella partenza e nonostante i primi giri alla morte non riesco ad andare via. Iniziano i sorpassi, resto sempre nei primi cinque ma cerco di stare davanti il più possibile per non restare coinvolto nei tanti contatti. Ci riesco fino all’ultimo giro, fino all’ultima curva, dove mi trovo dietro a Bastianini che scivola e mi stende.
Peccato, so che son cose che possono succedere, specialmente a fine gara dove si da davvero tutto per poter arrivare a podio. Dura da digerire, ma tornerò più forte, in Giappone saremo belli carichi e fino a fine campionato non molleremo assolutamente nulla.