Non volevo finire la mia avventura in Moto3 con una caduta. Peccato, a Valencia sono caduto due volte e mi sono rialzato, volevo fortissimamente arrivare al traguardo per onorare una stagione che comunque è stata incredibile. E per onorare la mia squadra, i miei meccanici che hanno sempre dato il massimo, anzi di più.
Peccato, perché sul bagnato sapevo di poter esser competitivo, infatti avevo segnato il miglior tempo nel warm up e dopo due curve ero già all’inseguimento di Arbolino per il primo posto nonostante fossi partito dalla seconda fila.
La prima caduta ancora non me la spiego bene, non stavo spingendo troppo e mi son trovato per terra senza capire bene come. Ho recuperato la moto, per fortuna non era troppo danneggiata e dalla ventesima posizione dopo pochi giri ero già risalito in zona punti.
Volevo chiudere nei primi 10 e ho inziato a spingere, forse troppo e mi son trovato ancora per terra . Questa volta i danni alla moto erano grossi, la carena ballava, sono pure rientrato ai box ma non mi son fermato, ho tirato qualche colpo e raddrizzato quello che potevo.
Giravo piano, volevo arrivare al traguardo e finire il giro d’onore con la mia bandiera. Quella dei tifosi che anche qui mi hanno seguito e che per tutto il campionato mi hanno dato una carica inesauribile, nelle vittorie e nelle sconfitte.
Il dispiacere è stato forte, ma l’amarezza è scivolata via dopo la doccia. Il tempo di lavarmi via i sassi del ghiaione ed ero alla cena di gala con tutti i piloti per le premiazioni. E con anche i miei genitori e le mie sorelle, bellissime!!! Alla fine il sorriso è tornato e adesso fremo all’idea di salire sopra la nuova moto per i test di Jerez.
Forse in questi pochi giorni posso ripensare più a mente fredda al campionato, con le tante luci e soddisfazioni e ai bocconi amari, che però ho digerito e che so che mi renderanno ancora più affamato per la prossima stagione.
Un terzo posto nel mondiale che ad inizio stagione non avrei mai pensato ma che alla fine lascia un po’ di amaro per come si erano messe le cose.
E’ ora di ringraziare tutti quelli che mi hanno permesso di fare questo incredibile salto. La VR46, la mia squadra, la KTM, gli sponsor che hanno creduto in me, la mia famiglia, i miei tifosi e anche me, perché so di aver dato davvero l’anima.
Stay tuned che fra poco inizia la nuova avventtura!