Sono appena tornato a casa, nella mia Viserba, a festeggiare con la mia famiglia e con i miei amici questa incredibile vittoria.
La prima in moto 2, una vittoria che significa tanto per me, che mi appaga delle difficoltà passate, del lavoro fatto da quando sono passato alla classe di mezzo e che mi mette una gran fame per le prossime gare. Si, perché quando sali sul podio ci vuoi restare, quando vedi i tuoi tifosi così emozionati vuoi continuare a farli godere e quando trovi il feeling giusto non lo vuoi mollare per nulla al mondo.
Il week end era iniziato bene, con un gran passo nelle FP. In qualifica abbiamo provato una strategia diversa dagli altri team, con un primo giro di riscaldamento con le gomme usate e un time attack subito dopo. Time attack complicato, che comunque mi ha messo in seconda fila
Domenica sono sereno, il feeling è buono, la gara è lunga e il circuito pieni di insidie. Si parte, tengo la posizione, ma alla curva 3 mi entra la folle, ci risiamo, un errore che mi riporta indietro, fino alla nona posizione.
Adesso si fa dura, rimontare è sempre possibile ma non devo strafare. So che ho un gran ritmo, non devo esagerare, recupero una posizione alla volta. Sesto, quinto, quarto. A metà gara ho già recuperato tutto quello che avevo perso, sono carico, il podio è li, adesso me lo vado a prendere. Passare Nagashima non è facile, e davanti Martin è lontano. Lo passo, adesso posso puntare alla seconda posizione. Passo Gardner, Martin è lontano. Mancano nove giri, cerco di staccarmi e consolidare la posizione. Poi guardo la tabella dei tempi, non l’avevo mai guardata prima, e giro dopo giro mi accorgo che la distanza da Martin è sempre meno. Da oltre 2 secondi arrivo a 5 decimi, adesso è lì, lo posso passare. Ultimo giro, alla tre questa volta l’ingresso è molto buono, mi faccio sotto, inizia la battaglia. Ultime curve, come ai vecchi tempi, quando in moto 3 ci si giocava tutto negli ultimi metri. Tagliamo il traguardo, son contentissimo, la prima cosa che faccio è andare da Jorge, ci salutiamo, siamo felici, abbiamo fatto una gran gara e la cosa che più conta è che questa gara cancella le difficoltà che tutti e due abbiamo avuto l’anno scorso. E’ bellissimo tornare a lottare come nel 2018 quando ci siamo giocati il mondiale.
Arrivo al parco chiuso e mi dicono che Martin è stato penalizzato per esser passato sul verde. Ho vinto. Non ci credo, non so se piangere, ridere, vedo solo una gran festa intorno a me. La prima vittoria in moto 2, un successo che dedico alla mia squadra e alla mia famiglia. Bellissimo vedere la commozione di mio babbo Vito e il suo abbraccio con Michele Vietti, il padre di Celestino. Ci conosciamo da 12 anni, abbiamo iniziato praticamente insieme sulle minimoto, da bambini sognavamo un giorno come questo. E forse non eravamo i soli…