Quando sei abituato a lottare con i primi stare dietro è dura. Nelle prime gare di questo mondiale ho faticato tantissimo per trovare la quadra ma sapevo dove bisognava lavorare. Piccoli e grandi step che alla fine mi hanno portato di nuovo a guidare bene. A sentire la moto, sentirmi di nuovo un tutt’uno con lei e non un corpo estraneo. Fin dal venerdì a Jerez avevo capito che questo sarebbe stato un week end diverso. Sia sull’asciutto che sul bagnato giravo forte. Accesso diretto in Q2 e riesco a fare un bel giro e mettermi in prima fila. Nella Sprint del sabato non parto male, riesco a stare nel gruppo. A pochi giri dalla fine vedo diversi piloti a terra, poi ci finisco pure io… Una chiazza di bagnato con quell’angolo di piega ti manda dritto nel ghiaione. Domenica le condizioni sono ottimali, sto bene, e soprattutto parto bene. Sono nel gruppo di testa, Marquez mi passa e dopo qualche giro vedo Martin a terra. Provo a tenere il ritmo dei primi due ma sono al limite. Guido finalmente bene, divertendomi. Primo podio della stagione, festa grande sia in pista e nei box. Ci voleva davvero. Adesso possiamo guardare alla stagione in modo diverso, c’è ancora tanto da fare ma la strada è quella giusta. Adesso di nuovo a testa bassa sui test e sul prossimo GP a Le Mans.