Torno al Mugello con il ricordo ancora vivo dello splendido week end dello scorso anno e con una gran voglia di rifarmi dopo LeMans e Barcellona. Il Mugello è magia, non solo una delle piste più belle del campionato ma quella con l’atmosfera decisamente più calda. Arrivare al circuito ed essere assalito dai tifosi, che nonostante il momento di difficoltà continuano a sostenermi, ascoltare il boato dei motori che per tutto il giorno ti tengono alta l’adrenalina, vivere il Mugello è una esperienza da pelle d’oca.
Iniziamo con le FP e già nei primi giri vedo che le difficoltà di Barcellona sono ancora da risolvere e so che dovremmo lavorare tantissimo per trovar la quadra. In questi momenti è davvero difficile mantenere calma e la concentrazione, ma l’unico modo per uscirne è attivare la modalità BeZen, che ha ispirato il casco disegnato per la gara.
Lavoriamo duro, ma non riusciamo ad entrare in Q2. Nella Sprint parto bene ma mi trovo imbottigliato alla prima curva e perdo qualche posizione. Rimonto qualche posizione, raccolgo dati importanti e sono pronto per una buona gara. Partenza discreta, tengo un discreto ritmo poi continuo a soffrire in ingresso curva, un sottosterzo che mette sotto stress le gomme e che rendono poi tutto più complicato.
Nel giro d’onore sento il calore del pubblico e mi fermo a ringraziare i tifosi. E’ nei momenti in cui le cose non girano come si vorrebbe che possono davvero darti quello stimolo in più per tornare ad esser competitivo. Abbiamo qualche settimana di riposo prima di Assen, dove l’anno scorso fu un gran week end. E dove voglio tornare a guidare divertendomi dalla prima all’ultima staccata