A fine gara ho detto che ero per il 60% dispiaciuto per la caduta e per il 40% contento per com’era andato il weekend.
Sapevo che dopo qualche ora, passato il “capanno” per la scivolata e a mente più lucida, avrei invertito le proporzioni.
E così è stato.
La caduta in gara, quando ero in seconda posizione, è stata una sbavatura con una grossa conseguenza. Non ero al limite, non stavo tirando troppo.
È stata una caduta diversa dal solito.
Ovviamente c’è stato un errore — se no non si cade — ma è stato sottile: ho frenato un po’ troppo dolce, non ho messo la moto in sovrasterzo.
Quella curva ha una piccola discesina in mezzo, e se non ci arrivi con il posteriore leggermente scarico, l’anteriore tende a chiudere.
Ecco, è esattamente quello che mi è successo.
Peccato, ero veloce e non mi aspettavo di essere così competitivo. Mi stava venendo tutto bene, quindi sì: mi dispiace, parecchio.
Il resto del weekend però è andato bene, molto bene.
Siamo stati veloci in tutte le condizioni — asciutto e bagnato — e per la prima volta abbiamo centrato la prima fila in qualifica.
La Sprint me la sono giocata fino all’ultimo giro.
Certo, forse mi sarei divertito di più se ci fosse stato un giro in meno!
È stata una gara tosta, bella…
Forse ho spinto un po’ troppo nella fase centrale, e negli ultimi giri ero davvero in difficoltà con la gomma posteriore.
Ho cominciato a perdere, e purtroppo Marc mi ha passato.
Quando mi hanno dato il distacco da lui, mi sono detto: “Spingi forte, perché tanto arriva”.
Ho fatto il mio miglior giro… ma più di così, sinceramente, non ne avevo.
Ora si torna subito in pista, già il prossimo weekend.
La voglia c’è, la carica anche. Si riparte.