Alla fine non sono riuscito ad aspettare il giorno della presentazione ufficiale per vedere la nuova moto.. Lo confesso, il giorno prima con Jorge (Martin) ci siamo intrufolati nei box e … Come si fa a resistere? Era lì, coperta come un regalo di Natale, e non vedevamo l’ora di scoprire cosa ci aspettava. Abbiamo spostato il cartello “DO NOT TOUCH” e l’abbiamo scoperta: è davvero BELLISSIMA!
L’avevo già vista in versione “neutra” nei test a Valencia. Adesso la carena è davvero pazzesca. A livello di guida, mi ha sorpreso. Positivamente. Non pensavo fosse già così avanti nello sviluppo. C’è tanto lavoro da fare nella messa a punto, come normale che sia, ma la base è davvero molto buona.
L’emozione durante la presentazione è stata enorme. Ritrovarmi qui, in un team ufficiale, su una moto italiana che rappresenta un marchio storico come Aprilia, è una soddisfazione che non riesco neanche a descrivere. E poi l’ambiente è davvero incredibile. Tutti lavorano con una grandissima passione, il clima è affiatato, positivo, e io mi sento già a casa.
Arrivo da un anno non facile. Ho sofferto, ho imparato, e ora sono pronto a ripartire con tutta la determinazione possibile. Ho parecchio nervoso da buttare fuori e non vedo l’ora di farlo in pista. Sono motivato al massimo e so che qui ho tutto il supporto per fare il meglio.
Correre in squadra con Jorge Martin è uno stimolo incredibile e rappresenta una opportunità unica per crescere e migliorare. Con Jorge sarà dura perché lui è il più forte del mondo in questo momento, ma è una bella possibilità per crescere. Per il nostro progetto sarà importante lavorare insieme. Avere più piloti forti fortifica il pacchetto, dobbiamo adattarci velocemente e lavorare insieme soprattutto dai primi test.
E ora…? Ora non vedo l’ora di scendere in pista. Tra qualche giorno andremo a Sepang per i test, dove inizieremo a spingere sul serio. Sicuramente sarò al massimo per portare a casa i risultati che Aprilia si merita e per rappresentare al meglio questo marchio che è un orgoglio italiano. La voglia di iniziare è tantissima, e sono pronto a dare tutto quello che ho.
Grazie a tutti per il supporto, e ricordate: sempre gas a martello!
È difficile mettere in parole tutte le emozioni di questo incredibile weekend a Barcellona, l’ultimo GP della stagione. Un weekend iniziato con il cuore vicino alle popolazioni colpite dall’alluvione, reso ancora più speciale dal calore straordinario dei tifosi che sono accorsi al circuito per questa gara di solidarietà.
Ma il momento più intenso è stato senza dubbio il saluto alla mia squadra. Una squadra che non è stata solo il mio team, ma la mia famiglia negli ultimi cinque anni. Dal Moto2 alla MotoGP, mi hanno accompagnato in un percorso straordinario fatto di sfide, vittorie, momenti difficili e crescita continua. Ho voluto dedicare a loro il casco per questa gara, portando le loro dediche con me, sopra ogni curva, in ogni sorpasso.
In gara ho provato a tenere a bada le emozioni, ma erano troppo forti. La gara? Non è andata male, decente direi, ma ho dato tutto. Prima ho finito la gomma davanti, poi quella dietro, e negli ultimi dieci giri ho lottato per rimanere in piedi. E alla fine, c’è stata una gran bagarre con Pedro (Acosta ndr).
Questo anno è stato complicato, sì, ma anche profondamente significativo. Non abbiamo mai mollato, mai smesso di crederci. Ho imparato tanto, sono cresciuto come pilota e come persona, e tanto di questo lo devo a loro: la mia squadra. Li porterò sempre nel cuore, con infinita gratitudine.
Adesso è tempo di guardare avanti. Una nuova avventura mi aspetta, in sella a una moto ufficiale: il sogno di ogni pilota. E sono pronto a dare tutto, con la stessa passione e dedizione che mi hanno portato fin qui.
Grazie a tutti voi per il supporto, per essere sempre con me, in pista e fuori. Ci vediamo presto, perché il meglio deve ancora venire!
Arriviamo in Malesia con la voglia di rifarci dopo la brutta domenica in Thailandia. Le qualifiche mi lasciano un po’ di amaro in bocca, non sono riuscito a trovare un buon feeling con la mota: tanta spinta in avantreno ma non riesco ad entrare in curva come vorrei. Parto indietro, dalla P14 è difficile risalire, specialmente con il caldo della Malesia. Nella Sprint parto bene (finalmente) e mi diverto. Mi ingarello con Jack (Miller) e Pedro (Acosta), poi nel finale la gomma diventa incandescente e devo mollare. Domenica la gara è tosta, riesco recuperare posizioni ed inizio una bella bagaree con Johann (Zarco). Ancora nel finale la gomma è davvero calda, le condizioni sono al limite e la moto molto difficile da guidare.
Adesso ci aspetta l’ultima gara, non sappiamo dove e quando sarà disputata. Sappiamo solo che la gara di Valencia è stata (giustamente annullata): non avrebbe avuto alcun senso correre dopo quanto accaduto.
Arriviamo in Thailandia carichi e motivati, nonostante il momento difficile. Le FP inziano abbastanza bene, facciamo qualche modifica e in Q2 riesco ad arrivare vicino alla prima fila. Una P4 che è una buona base. Nella sprint faccio fatica, soprattuto nei primi giri. Un paio di errori alla curva 3 hanno complicato tutto, restando in scia per tanti giri la soft si è scaldata tanto e non riuscivo a recuperare più di tanto. La domenica parto carico, prendo molti rischi al via, forse troppi e probabilmente non ho portato a temperatura la gomma dietro. Rischio di cadere subito, poi cerco di recuperare e nella foga mi trovo per terra. Niente, si torna a lavoro per far meglio alla prossima in Malesaia
E’ stato un week end complicato quello a Phillip Island, dove abbiamo seminato bene ma senza raccoglier nulla. Due cadute, la prima nella sprint. Brutta.
Peccato, nelle FP e in qualifica mi ero trovato bene. Dopo Misano abbiamo una buona base su cui stiamo lavorando e lo step in avanti rispetto alla prima metà di campionato, dove abbiamo sofferto tanto c’è stato. Nelle qualifiche sfioro la prima fila.
Nella sprint parto bene, resto nel gruppetto dei primi fino al penultimo giro.. Bella bagarre fino al penultimo giro. Maverick (Vinales) mi passa sul rettilineo. Mi passa vicino e stacca presto, a quel punto mi son trovato risucchiato dalla scia. Ho cercato di andare a destra per evitare il risucchio, ma non ci sono riuscito gli son finito addosso. La caduta è stata davvero brutta per entrambe.
Sono frastornato, vado al centro medico, per fortuna non ci sono fratture. Mi portano comunque in ospedale per un controllo più approfondito. Mi dicono che dovrò scontare un long lap penalty in gara, accetto la decisione degli stewart-
La domenica mi sveglio con gli acciacchi del giorno prima, so che in gara posso comunque far bene. Parto forte, riesco a tenere il ritmo dei primi e mi sento bene. Dopo pochi giri allungo per scontare la penalità per fortuna non perdo troppe posizioni e mi rimetto con il coltello tra i denti per tornare su. Solo che commetto un errore e finisco per terra. Rialzo la moto, riparto. Ormai la gara è andata ma voglio comunque correre al meglio. Faccio qualche buon giro, il ritmo è buono. Sapere di avere un buon potenziale mi carica, le cadute del week end ce le buttiamo alle spalle e guardiamo già alla prossima tappa in Thailandia. Non si molla!
È stato un weekend ricco di sensazioni diverse, ma nel complesso positivo. Venerdì con la pioggia ho avuto un buon feeling in pista. Anche se abbiamo faticato un po’ con il time attack, sono riuscito a prendere la Q2 (per un pelo). Era qualcosa che ci aspettavamo, perché qui il grip è maggiore rispetto a Mandalika, e queste condizioni sono sempre più complicate per noi. In ogni caso, abbiamo continuato a lavorare, consapevoli che anche il meteo avrebbe potuto giocare un ruolo importante per sabato.
Sabato con l’asciutto abbiamo faticato di più, sia in qualifica che nella Sprint. Le condizioni di grip sono molto diverse qui e non mi sentivo ancora completamente a mio agio. Nonostante tutto, abbiamo raccolto dei dati importanti per la gara.
Domenica è andata un po’ meglio rispetto a sabato, anche se in partenza sono rimasto bloccato nel traffico. Lo scatto è stato buono, ma poi mi sono toccato con Alex (Marquez) e ho dovuto recuperare. Nei primi 6-7 giri sono riuscito a superare le Aprilia e poi anche Jack (Miller), non per le posizioni di vertice, ma è stato comunque divertente. Le sensazioni nei sorpassi erano buone, e nel finale mi sono avvicinato a Franco e Brad (Morbidelli e Binder), facendo un po’ l’elastico anche con Fabio (Di Giannantonio). In generale, è stato un weekend solido che ci ha dato buoni feedback per continuare a migliorare.
Che weekend qui in Indonesia! L’accoglienza all’arrivo a Mandalika è stata davvero incredibile, una marea di tifosi in festa ci hanno accolto e ci hanno fatto sentire davvero a casa. Nelle FP mi trovo bene e riesco a centrare la Q2 diretta. Nell’ultimo run delle qualifiche parto bene, poi ho visto le bandiere gialle. Mi distraggo un attimo e … mi trovo steso… Rialzo subito la moto, penso che forse sono in tempo per un ultimo run e indovino un gran giro. P2!!
Nella Sprint le cose non sonon andate come speravo. Eravamo davvero veloci e molto vicini. Alla variante tra la curva 8 e 9 ho avuto una sbacchettata sulla moto, un movimento anomalo che si era già manifestato durante il weekend. Poi, quando sono arrivato alla curva 10, ho avuto un problema con i freni: si sono aperte le pasticche e ho dovuto mollare la leva per frenare di nuovo, andando lungo per evitare Pecco (Bagnaia). Ci ho provato a recuperare, ma purtroppo non ce l’ho fatta. La cosa importante però è che eravamo lì, a lottare. Avevo una mescola diversa dagli altri, non era un azzardo, ma quella con cui mi sentivo meglio. Per la gara di domenica ero comunque positivo, perché sto guidando bene e sapevo che avrei avuto altre opportunità.
E la gara di domenica è stata una bella battaglia! Ci ho provato fino alla fine, ma ero decisamente più al limite rispetto a Franco (Morbidelli), che è stato davanti per tutta la gara nel gruppetto in lotta. È un peccato che un problema tecnico al via ci abbia penalizzati: l’abbassatore anteriore non si è agganciato per ben tre volte, quindi praticamente sono partito in retromarcia rispetto agli altri. Nonostante tutto, la scelta della soft si è rivelata quella giusta, mi ha permesso di guidare come volevo e fare la mia gara. Anche se non è arrivato il podio, sono felice, perché battagliare è sempre una sensazione incredibile. E ora, testa alla prossima gara, con ancora più motivazione!
Ci sono weekend che ti caricano di energia e ti preparano per le sfide future. Questo è stato uno di quei weekend, dove ho raccolto sensazioni importanti e fatto un bel passo avanti.
Nelle FP faccio fatica, anche se le sensazioni in sella non erano male. Ero lento in rettilineo e ancora non abbiamo capito del tutto cosa sia successo. Il crono era molto lontano dalle aspettative, ma non mi sono lasciato abbattere. Nel pomeriggio, è arrivato il cambiamento che speravo: mi sono subito sentito meglio, ho provato entrambe le mescole al posteriore e il feeling è migliorato. Siamo riusciti a fare un bello step in avanti, ma i tempi dei top riders mi hanno davvero impressionato. L’obiettivo era chiaro: conquistare le prime due file per essere pronto alla battaglia.
In qualifica ritrovo buone sensazioni, anche se mi aspettavo qualcosina di più. Nella Sprint sono partito abbastanza bene, ho seguito Fabio (Quartararo), ma ho subito iniziato a faticare con la temperatura della gomma anteriore. La moto non girava come avrei voluto, mentre Fabio riusciva a farla scorrere meglio. Ho spinto forte negli ultimi giri, ci ho provato, ma lui mi ha ripassato.
La domenica ha portato tante soddisfazioni, anche se il podio mi è sfuggito per un soffio. Ma sono contento lo stesso: era fondamentale fare una gara solida, lottare con i più forti e farsi vedere. Ho rischiato con la soft al posteriore, ma è stata la scelta giusta per me. Mi permetteva di frenare come volevo, ed è andata bene. Negli ultimi due giri ho iniziato a faticare, ma nel complesso è stata una bella gara. E ora, si vola verso l’Asia. Lì ci sono alcune delle mie piste preferite, e non vedo l’ora di tornarci. Gas!
Ci sono persone, amici e tifosi, che mi sostengono da sempre. Sono loro che mi danno la carica per uscire dai momenti un po’ difficili e sono sempre loro che esplodono di gioia quando c’è da far festa. A Misano questo abbraccio è fortissimo, e mi fa batter forte il cuore. E il casco di Misano è dedicato a loro. A loro che mi fanno sempre battere FORTE il cuore. Il sabato è dolce amaro, con una gran qualifica che mi porta in prima fila e con una SPRINT finita troppo presto. La piva è lunga, ma come succede in questi casi guardo avanti e galleggio sull’affetto e l’incoraggiamento dei tifosi.
Domenica sono carico, parto bene, perdo qualche posizione dopo le prime curve dove sono in bagarre con Jack Miller. Inizia a piovere, il gruppo si ricompatta, si guida sulle uova. Non spingo al limite, in queste condizioni ti trovi per terra senza neanche accorgertene. Negli ultimi giri torno a forzare al limite e alla fine riesco a passare Alex (Marquez). P5, son contento, bella gara, non vedo l’ora di passare sotto la tribuna dei miei tifosi per omaggiarli. Ancora una volta mi emoziono, il cuore batte fortissimo.
Non vedo l’ora di tornare qua tra due settimane per rivivere queste sensazioni. E per emozionarmi insieme a loro. Ai miei tifosi.
Arriviamo a questo weekend di gara con sensazioni miste. Fin dal venerdì ho sentito di avere un buon passo, soprattutto con la gomma soft usata, ma non sono riuscito a trovare quel feeling giusto con la gomma nuova. Purtroppo sono emersi di nuovo quei soliti problemi che, su una pista come questa, sembrano essere ancora più amplificati. Nonostante ciò, resto fiducioso: il potenziale c’è e sapevo che avremmo potuto fare un bello step il giorno successivo.
L’asfalto nuovo è stato una bella sorpresa. Anche se inizialmente era un po’ sporco, com’è normale che sia, devo dire che offre un ottimo grip e ha sicuramente migliorato l’esperienza in pista. Il sabato, durante le qualifiche, ci siamo avvicinati molto al nostro obiettivo. Abbiamo fatto dei bei progressi e ridotto il gap, ma nell’ultimo settore ho faticato un po’ in alcuni punti, perdendo così del terreno prezioso. È stato un peccato, ma ci siamo rimessi al lavoro sui dati per sfruttare al meglio il passo gara. La partenza sarebbe stata cruciale per guadagnare posizioni. Nella SPRINT parto molto bene, ho recuperato tantissimo, ma la forcella non si è sbloccata perché la frenata non è stata abbastanza forte. È rimasta incastrata fino alla curva 8, ho perso tante posizioni poi mi sono ritrovato nel gruppo. Non è stata una gara facile, molti non erano a posto, molti in difesa, a livello di performance non è stata un granché
La gara di domenica è stata un’altra battaglia intensa, ma nel complesso, le sensazioni sono positive. Partire bene era fondamentale, e ci sono riuscito, trovandomi subito nella scia della Top5. Tuttavia, a otto giri dalla fine, ho iniziato a sentire un calo sulla gomma anteriore, un problema che avevamo previsto fin dal venerdì e che ho cercato di gestire al meglio. Non sono ancora al 100% sulla moto, e questo mi porta a stressare molto l’anteriore, ma ho dato tutto per arrivare al traguardo in buona posizione. È un peccato non aver potuto spingere fino alla fine, ma continuiamo a lavorare duro. Adesso non vedo l’ora di tornare in pista, soprattutto perché ci aspetta il GP di casa!
Arriviamo a questo GP caricati dalla pausa e dalle buone sensazioni in sella a Silverstone. Sachsenring, una pista che mi è sempre piaciuta moltissimo e dove trovo subito un buon feeling. Due scivolate non fanno grossi danni. Concludo il primo time attack con un ottimo crono ed entro diretto in Q2. Purtoppo non vedo (Diggia) dopo la sessione, ha preso una brutta botta ed è in ospedale. Lo rivedo con la spalla fasciata, brutto colpo, spero si rimetta presto
Nelle qualifiche non faccio quello step che speravo per partire nelle prime file, ma dalla terza fila tutto è possibile. Per la Sprint scelgo di montare la media e non la soft, pensando che sarebbe stata la scelta migliore in vista della gara lunga di domenica. Alla fine, non è andata male: ho raccolto tanti dati utili per la gara, anche se forse con la soft sarei stato più veloce. Nelle prime curve mi sono trovato tutto all’interno, e proprio davanti a me Alex (Marquez) è caduto. Ho perso qualche posizione, ma poi ho tenuto un buon ritmo.
La gara di domenica è stata davvero entusiasmante! Mi sono divertito tanto, specialmente nei sorpassi su Aleix (Espargaro) e Jack (Miller), che mi hanno dato una gran soddisfazione. Sono partito bene e ho spinto subito per avvicinarmi alla Top5. Avevo un ottimo feeling in frenata, grazie anche al lavoro fatto il giorno prima, e i consigli di Vale mi sono stati davvero utili. Nella fase finale della gara, però, la gomma anteriore ha iniziato a cedere, soprattutto a causa delle temperature elevate, e ho dovuto rallentare un po’ per preservare la gomma posteriore. Nonostante ciò, mi son davvero divertito e finalmente ho sentito la moto… E adesso non vedo l’ora di tornare in pista!
Arriviamo a Silverstone caricati dalla pausa estiva e dalla consapevolezza di aver ritrovato un buon feeling con la moto. Non vedevo l’ora di tornare in pista. Nel venerdì riusciamo a centrare la Q2. Abbiamo avuto diversi problemi tecnici che ci hanno impedito di lavorare bene sul ritmo gare. Qualifiche molto complicate, traffico e bandiere gialle mi costringono ad una P12 decisamente sotto le attese.
Nella SPRINT parto bene ma mi trovo per terra alla prima curva. Frank (Morbidelli) mi centra in pieno, gran botta al piede, vado al centro medico per controlli per fortuna nessuna frattura ma il male è davvero tanto. La domenica provo nel warm up senza dolorifici, so che sarà davvero tosto in gara. Gara in cui tutti i piloti sfoggiano livree dedicate al 75 esimo anniversario della motoGP. La nostra è dedicata a Vale, le moto sono davvero spettacolari.
Si parte. Nonostante riesco a tener un buon ritmo e chiudere in P8 gli ultimi giri sono stati un vero calvario, con la gamba completamente anestetizzata. Il feeling era buono in gara, questa la nota positiva che ci portiamo al prossimo GP.
Il tempo di dare una sistemata al piede e si torna!
Arriviamo in Germania dopo la delusione di Assen. La voglia di rifarci è tanta, ma il week end parte male. Nelle FP non riesco davvero a guidare, forse il momento più duro di tutta la stagione. Torno ai box, ci guardiamo e decidiamo di resettare tutto. Si torna alla configurazione di Jerez, le modifiche che abbiamo fatto nelle ultime gare non hanno funzionato, meglio avere una moto più grezza e senza troppi sconvolgimenti, ma dove posso guidare sopra le sue imperfezioni. E il sabato le cose cambiano. In Q1 giro bene, riesco ad entrare in Q2 e a partire dalla quarta fila. Partire indietro in questa pista non è facile ma le sensazioni iniziano a migliorare. Nella sprint parto bene, mi ingarello con Miller e perdo un po’ il contatto con il gruppo dei primi. Giro forte, con tempi vicini a quelli dei primi. Un decimo posto che comunque di da fiducia per la gara di domenica.
La partenza è discreta, tengo un buon ritmo. Rimonto qualche posizione, fino alla P8. Un risultato che di per se è lontano dalle aspettative, ma che mi restituisce la cosa più importante, divertirmi mentre guido e avere buone sensazioni. Una buona base su cui possiamo costruire la seconda parte di campionato. Adesso qualche settimana di vacanza e ci si rivede ad inizio agosto a Silverstone
Arriviamo ad Assen dopo un lungo stop e con ancora il ricordo del week end perfetto dello scorso anno. Una pista che mi ha sempre esaltato, fin dalle categorie minori.
Nelle FP del venerdì faccio fatica, non riesco a guidar sopra le difficoltà che ho avuto nelle ultime gare, soprattutto sul time attack e con gomme nuove. La Q2 non è lontana so che il passo per entrare nei primi 2 in Q1 c’è ed infatti il primo run non è male, poi mi trovo intruppato e cado. La seconda caduta della giornata, dopo quella nelle FP2 che è stata una bella botta.
Nella Sprint provo a rimontare, qualche posizione riesco a recuperarla ma finisco P11.
La domenica si riparte, fa più freddo, nel warm up riesco a trovare un buon feeling e un buon passo. So che con qualche modifica alla moto e alla guida posso metterci una pezza. Si parte, non riesco a trovare il ritmo giusto, provo a rimontare ma perdo subito l’avantreno. Ho sottosterzo, il posteriore spinge e in queste situazioni è facile cadere.
Peccato, è un momento difficile, ma non molliamo e continuiamo a lavorare per avvicinarci.
Torno al Mugello con il ricordo ancora vivo dello splendido week end dello scorso anno e con una gran voglia di rifarmi dopo LeMans e Barcellona. Il Mugello è magia, non solo una delle piste più belle del campionato ma quella con l’atmosfera decisamente più calda. Arrivare al circuito ed essere assalito dai tifosi, che nonostante il momento di difficoltà continuano a sostenermi, ascoltare il boato dei motori che per tutto il giorno ti tengono alta l’adrenalina, vivere il Mugello è una esperienza da pelle d’oca.
Iniziamo con le FP e già nei primi giri vedo che le difficoltà di Barcellona sono ancora da risolvere e so che dovremmo lavorare tantissimo per trovar la quadra. In questi momenti è davvero difficile mantenere calma e la concentrazione, ma l’unico modo per uscirne è attivare la modalità BeZen, che ha ispirato il casco disegnato per la gara.
Lavoriamo duro, ma non riusciamo ad entrare in Q2. Nella Sprint parto bene ma mi trovo imbottigliato alla prima curva e perdo qualche posizione. Rimonto qualche posizione, raccolgo dati importanti e sono pronto per una buona gara. Partenza discreta, tengo un discreto ritmo poi continuo a soffrire in ingresso curva, un sottosterzo che mette sotto stress le gomme e che rendono poi tutto più complicato.
Nel giro d’onore sento il calore del pubblico e mi fermo a ringraziare i tifosi. E’ nei momenti in cui le cose non girano come si vorrebbe che possono davvero darti quello stimolo in più per tornare ad esser competitivo. Abbiamo qualche settimana di riposo prima di Assen, dove l’anno scorso fu un gran week end. E dove voglio tornare a guidare divertendomi dalla prima all’ultima staccata
E’ stato un week end complicato quello a Barcellona. Rispetto alle ultime due gare dove ero tornato a battagliare con i primi, siamo tornati a far una gran fatica. Nelle FP non avevo la sensazione di guida pulita ritrovata a Jerez e con un grip diverso mi son trovato davvero in difficoltà soprattutto in frenata. Poi grazie al lavoro dei ragazzi del team siamo riusciti a sistemare qualcosa, in particolare in staccata, ma non è stato abbastanza per entrare in Q2. Partire dietro è difficile, nella Sprint sono riuscito a recuperare qualcosa e abbiamo raccolto dati per la gara. Gara dove ho continuato a soffrire, in particolare in ingresso curva. Se su piste con buon grip come Jerez e Le Mans siamo riusciti a trovare un buon setting, dobbiamo adesso concentrarci sul ritrovare quelle stesse sensazioni per il Mugello, dove sicuramente i tifosi daranno tantissimo gas..
Chiudiamo il week end di Le Mans con una doppia caduta, nella SPRINT e nella gara di domenica. Peccato, nella sprint mi sentivo davvero bene, era tutto sotto controllo. Avevo un gran passo, Jorge (Martin ndr) era più vicino e capivo che Marc (Marquez ndr) stava arrivando da dietro e ho cercato di spingere per aprire un po’ il gap e avere margine per gli ultimi giri. Ho commesso un errore alla curva 9 e non ho potuto recuperare.
Domenica la partenza è stata un po’ complicata, la moto si è impennata molto poi ho iniziato a recuperare. Però appena ho aperto il gas ho perso l’avantreno. È un tipo di sensazione che ho dall’inizio della stagione e su cui dobbiamo lavorare. Non penso averi potuto tenere il passo di Jorge (Martin ndr) e Pecco (Bagnaia ndr), ma forse di Enea (Bastianini ndr) e Maverick (Viñales ndr) si. Ero in lotta proprio con Enea quando in un sorpasso/contro sorpasso non ho potuto fare nulla per evitare la caduta. Le sensazioni alla guida erano buone, la Top5 era possibile.
Logico che una doppia caduta non è facile da digerire ma si sicuro siamo tornati competitivi e questo ci da fiducia per Barcellona
Analizziamo i dati e ci riproviamo a Barcellona.
Quando sei abituato a lottare con i primi stare dietro è dura. Nelle prime gare di questo mondiale ho faticato tantissimo per trovare la quadra ma sapevo dove bisognava lavorare. Piccoli e grandi step che alla fine mi hanno portato di nuovo a guidare bene. A sentire la moto, sentirmi di nuovo un tutt’uno con lei e non un corpo estraneo. Fin dal venerdì a Jerez avevo capito che questo sarebbe stato un week end diverso. Sia sull’asciutto che sul bagnato giravo forte. Accesso diretto in Q2 e riesco a fare un bel giro e mettermi in prima fila. Nella Sprint del sabato non parto male, riesco a stare nel gruppo. A pochi giri dalla fine vedo diversi piloti a terra, poi ci finisco pure io… Una chiazza di bagnato con quell’angolo di piega ti manda dritto nel ghiaione. Domenica le condizioni sono ottimali, sto bene, e soprattutto parto bene. Sono nel gruppo di testa, Marquez mi passa e dopo qualche giro vedo Martin a terra. Provo a tenere il ritmo dei primi due ma sono al limite. Guido finalmente bene, divertendomi. Primo podio della stagione, festa grande sia in pista e nei box. Ci voleva davvero. Adesso possiamo guardare alla stagione in modo diverso, c’è ancora tanto da fare ma la strada è quella giusta. Adesso di nuovo a testa bassa sui test e sul prossimo GP a Le Mans.