Dopo i due podi in Repubblica Ceca e Austria, la voglia di riconfermarsi era tanta.
La pista era nuova per tutti e per noi presentava qualche dubbio, perché essendo molto tortuosa e senza riferimenti, non sapevamo davvero cosa aspettarci.
Nei primi giri il feeling era buono, ma nelle FP non riusciamo a centrare la Q2.
Il che poteva anche non essere del tutto negativo, perché ci dava la possibilità di girare di più passando dalle Q1.
Però passare dalle Q1 è sempre una bega: ci sono solo due posti.
Come in Austria, riusciamo non solo ad accedere alla Q2, ma a prenderci anche la prima fila.
E su una pista così, è un bel vantaggio.
Nella Sprint, in partenza resto intasato alla prima curva, dove oltre a una gran bagarre ci sono un paio di cadute.
Per fortuna resto in piedi, perdo posizioni, recupero qualcosa e chiudo in P4.
Sapevo bene che il passo era inferiore a quello di Ducati e KTM, ma comunque mi dà fiducia per la gara.
Domenica parto bene, resto in testa, ma alla curva 2 non riesco ad essere veloce e sento dietro che un altro pilota mi tocca.
Qualche piccolo danno, un’aletta che vola… ma nulla di compromesso.
Tengo la testa.
Avevo scelto le soft per avere maggiore aderenza (con le M non mi trovavo), ma Marc (Marquez) risale forte.
Mi passa, lo ripasso, iniziamo a sbagarrare. Alla fine perdo la testa della gara, cerco di tenere un buon ritmo ma arriva Acosta, che ha un altro passo.
Faccio davvero di tutto per tenere la P3, arrivo – come al solito – stremato, ma contento di aver dato tutto quello che avevo.
Non era facile riconfermarsi qui.
Adesso arrivano piste dove possiamo esprimere tutto il nostro potenziale, come ha mostrato il mio compagno di squadra Martin con una gran rimonta.
La strada è quella giusta e… ci stiamo divertendo un bel po’.
Avanti così.
ps. stavolta la bottiglia di prosecco è scesa dal podio sana e salva…