Quando ho iniziato a correre con le minimoto il mio sogno era quello, un giorno, di correre in MotoGP. Ogni week end restavo incollato alla televisione. Impazzivo per Valentino, come un bambino appassionato di calcio impazzisce quando vede giocare il suo campione preferito.
Quando domenica scorsa ero in griglia di partenza della mia prima gara in MotoGP ero troppo concentrato per ricordarmi quel sogno. In MotoGP è tutto accellerato all’ennesima potenza. Non hai tempo di pensare. Nei giorni precedenti mi ero divertito ed emozionato nelle libere ed in qualifica
Partire dalla quinta fila nella prima gara significava aver fatto un buon lavoro.
Si parte. Mantengo la posizione, anche se la partenza non è perfetta. Riesco ad esser subito veloce e recupero qualche posizione. Cerco di mantenere la scia, non ho ancora esperienza nello stare attaccato ad un altro pilota. Inesperienza che mi porta ad un errore (usato troppo freno posteriore), che con un’altra moto avrei recuperato ma che la MotoGP non perdona. Un errore di inesperienza. Peccato, fa comunque parte del nostro percorso di apprendistato. Sono contento del lavoro fatto con la squadra e con Ducati: torniamo in pista in Indonesia per centrare i punti.