Austin, Texas. Arriviamo molto carichi dopo i buoni progressi dell’Argentina e dopo aver sfiorato la zona punti. E partiamo subito bene. Fin dalla FP1 teniamo un buon passo: questa volta voglio andare in Q2 e giocarmi le prime file. Ci riesco. Con il quarto posto in Q1 finalmente riesco a passare il turno e ottengo un buon piazzamento in griglia. P12. Abbiamo provato molte soluzioni diverse e lavorato sullo stile di guida che piano piano inizia a migliorare. Per la gara sono carico, voglio stare nei primi 15 e prendere i primi punti mondiali. Parto bene e fino al sesto giro riesco a stare in un buon gruppo e a tenere un buon passo. A metà gara però la moto inizia a perdere aderenza sul davanti, con il serbatoio più leggero il chattering rende davvero difficile tenere il ritmo. Infatti perdo un po’ di terreno, cerco di recuperare ma con le vibrazioni la moto non si tiene e finisco per terra. Peccato, sempre brutto cadere, ma come tutte le altre volte ci si rialza e si pensa già alla prossima gara. Dobbiamo risolvere qualche problema tecnico, la guida inizia a migliorare e rispetto alla prima gara siamo davvero un bel passo avanti. Di questo passo possiamo toglierci qualche bella soddisfazione.